Ecco la Giunta di Salvemini “Secondo”: Lecce Citta’ d’arte se ne fotte di chi arriva e di chi parte.

Finita la campagna elettorale, rimandati di qualche mese gli esiti dei ricorsi amministrativi o di fantomatiche procedure penali minacciate dai soliti irriducibili presuntuosi cronici del centro destra -come se i tribunali potessero riempire i vuoti della buona politica-  suona la simbolica campanella del palazzo e ci si accomoda per il primo giorno di amministrazione.  Carlo Salvemini continua a dimenar mani fra i capelli. Al primo della classe il “suo” vice Alessandro Delli Noci, riserva una fredda stretta di mano a tutti gli altri – soprattutto alle figure di “sua” fiducia – calorosi abbracci. Inizia la passerella.

Carlo Salvemini – Sindaco di Lecce Mobilità, Bilancio e tributi, Rapporti con le società partecipate, Rapporti con l’Università, Qualità della vita;

Alessandro Delli Noci – Vice Sindaco (Ingegnere) Programmazione strategica, Lavori pubblici, Edilizia scolastica, Edilizia sportiva, Politiche energetiche, Trasparenza, Legalità e Organizzazione amministrativa, Innovazione tecnologica e Agenda digitale;

Rita Miglietta (Architetto) Politiche urbanistiche e strategiche, Rigenerazione urbana, Marine, Innovazione sociale, Verde pubblico, Social Housing, Edilizia Privata, Valorizzazione del patrimonio pubblico;

Saverio Citraro (Dirigente I livello Otorinolaringoiatria dell’Asl di Lecce): Welfare, Coesione sociale, Politiche abitative, Accoglienza, Integrazione,  Accessibilità;

Carlo Mignone (Avvocato): Ambiente, Igiene e decoro urbano, Affari generali;

Patrizia Guida (Docente di Letteratura italiana contemporanea presso la Facoltà di Lettere, Filosofia Lingue e Letterature Straniere, dottore di ricerca in Italianistica)Pubblica istruzione, Europa e Cooperazione internazionale;

Silvia Miglietta (Vice-direttrice commerciale in una catena di grande distribuzione): Politiche attive del lavoro, Pari opportunità, Diritti civili, Programmazione e gestione dei servizi sanitari, Tutela della salute, Politiche giovanili,  Tutela degli animali, Volontariato;

Sergio Signore (Dirigente regionale presso settore Agricoltura)Rapporti con i quartieri, Sicurezza, Polizia municipale e protezione civile, Servizi demografici ed elettorali,  Servizi cimiteriali;

Paolo Foresio (Speaker radiofonico, giornalista): Politiche sportive, Sviluppo economico, Attività produttive, artigianali e commerciali, Agricoltura, Spettacolo ;

Antonella Agnoli (Membro del Consiglio Superiore dei Beni Culturali e Paesaggistici e presidente della fondazione Federiciana a Fano. È stata membro del consiglio d’amministrazione dell’istituzione biblioteche a Bologna. Ha progettato la biblioteca San Giovanni di Pesaro, di cui è stata direttore scientifico. Negli ultimi 16 anni ha collaborato e collabora a numerosi progetti per la costruzione e ristrutturazione di edifici e servizi bibliotecari di nuova concezione in varie città italiane): Cultura, Creatività e Valorizzazione del patrimonio culturale.

Terminato il giro di presentazioni, alcuni volti sono una novità assoluta come Antonella Agnoli, una scelta che mortifica Lecce e la sua dimensione di “Città d’arte e cultura”. Lecce è diventata “amante dei forestieri” e per l’ennesima volta di fronte alle situazioni che contano, non riesce ad esprimere un nome che caratterizzi la salentinita’ culturale facendo sintesi su un uomo o una donna che proprio dalla professione, o dalla passione, tracci un percorso di autodeterminazione. I nomi non mancano, ad altri in tutta evidenza si.

Foto di Giornale di Puglia.

Salvemini legittima con il suo intervento le voci dei rumors, che divengono certezze riscontrate nelle dichiarazioni del suo Vice Delli Noci. Il travaglio è stato lento perché doloroso, la frattura delle ali periferiche c’è, soprattutto fra gli addetti alla manutenzione delle “fenesce”. Alcune figure “più navigate” tendono a minimizzare ma sui social qualche delusione emerge nuda e cruda.

Inevitabilmente è una scelta di mediazione che deve tener conto di più variabili – dice Salvemini–  c’è il numero degli assessori, il rispetto della parità di genere, il doveroso equilibrio nel rapporto tra forze e alleati. C’è la valorizzazione del consenso, c’è la valorizzazione delle capacità. So’ che queste decisioni sconteranno un deficit di consenso, c’è chi non si riconoscerà, chi avrebbe voluto altri nomi, chi contesterà i criteri. È normale e fisiologico che sia così. Qualunque provvedimento politico amministrativo contiene in sé una quota di dissenso. Compito della politica e delle leadership che la esprimono è quello di saper vivere le scelte con serenità. L’importante è assumere le decisioni sentendosi liberi e facendosi guidare solo dalla propria coscienza. È quello che io ho fatto”. Gli fa eco il suo Vice Delli Noci, è nella periferia dei suoi qualche mal di pancia più che legittimo: “Ogni scelta importante comporta qualche rinuncia e non poca fatica. Alle volte le scelte che facciamo comportano felicità per qualcuno e insoddisfazione per qualcun altro. Una cosa è certa, qui si tratta di governare la nostra città e di farlo nel migliore dei modi possibili. Perché sia vincente, questa sfida deve vederci tutti coinvolti, ciascuno con le proprie responsabilità, di amministratore e di cittadino. Ci siamo insomma, rendiamo Lecce una città migliore, più giusta per tutti e facciamolo insieme”.

Quello di Delli Noci è uno spot che tiene insieme le aspettative dei neretini e le speranze dei leccesi di Andare Oltre, al cospetto dell’esultanza  e dei canti di vittoria reale, tangibile, gestionale che si leggono nei comunicati del Partito Democratico, dell’UDC, di Visioni a Sud facendo capo al presuntuoso Architetto Alfredo Foresta, ai ferventi operai di quella “industrie culturale” che dietro Salvemini sono già all’opera con tutta la loro presenza sinistra.

I neretini di Andare Oltre hanno cinque anni per espandere il loro raggio d’azione, già al primo anno dell’ era Mellone, hanno ramificazioni a Lecce e Galatina, i centri più grossi della provincia di Lecce ed ora puntano su Copertino. Un progetto di medio-lungo termine.

I leccesi di Andare Oltre, hanno le ore contate. Non basterà un esponente istituzionale a giustificare la scelta illogica ed immotivata di consegnare una Città di “Destra”, la Città di Sponziello, di Mario De Cristofaro, di Carlo Belfiore, di Adriana Poli Bortone, ai “furesi” e  alli “signuri” della bramosa sinistra. Non pagherà l’aver sostituito un sistema che aveva al suo interno degli indagati, con un altro sistema che ha al suo interno altri indagati ed interessi che solo se sarà forte e coraggiosa una nuova opposizione fuori dal Palazzo, si potranno stroncare!

Sempre in conferenza stampa, il Sindaco sente il dovere di spiegare il senso della scelta di valorizzare la delega alla Cultura affidandola alla bolognese Antonella Agnoli: “la dott.ssa Antonella Agnoli non è leccese – dice Salvemini – Io volevo che fosse al mio fianco con delega alla Cultura una professionalità e una sensibilità capace di dare un’interpretazione autentica a quello che considero  l’obiettivo del mio mandato su questo settore: lavorare per un investimento permanente sulla cittadinanza culturale. Questo significa separare la delega alla Cultura da quelle che finora le sono state affiancate, spesso per consuetudine, quelle allo Spettacolo e al Turismo. Perché, io ritengo, sono strategie e politiche che devono camminare su binari diversi. Credo che sul tema della Cultura noi abbiamo uno straordinario bisogno di costruire ponti di relazione della città di Lecce con il resto del Paese. E per suo status epistemologico, assolutamente slegato dalle residenze e dai domicili, la cultura non ha confini. Antonella Agnoli è consulente del Ministero dei Beni Culturali, della Regione Puglia. É membro del Consiglio Superiore dei Beni Culturali e Paesaggistici e Presidente della Fondazione Federiciana a Fano. È stata membro del Consiglio d’amministrazione dell’Istituzione biblioteche di Bologna. Ha progettato la biblioteca San Giovanni di Pesaro, di cui è stata direttore scientifico. Per me è stato naturale chiederle di essere al mio fianco e ho l’orgoglio di poter dire che per lei è stato altrettanto naturale dirmi di si”.

La domanda nasce spontanea: che cosa c’entra?

Perché, i ponti di dialogo si creano solo attraverso la cultura? Il resto è precluso?

L’isolamento territoriale di penisola nella penisola, non ha bisogno di infrastrutture moderne per facilitare ponti commerciali?

Il dramma sociale dell’isolamento delle fasce cittadine più deboli, i giovani, i disabili, gli anziani, la disoccupazione giovanile, la disoccupazione degli adulti, non hanno bisogno di ponti dai quali si deve venir fuori?

In tutta evidenza emerge la demagogia della sinistra radical-chic. La peggiore sinistra, quella dei salotti e dei circuiti chiusi, qualora ce ne fosse una buona. Recentemente si è svolto a Lecce un incontro sul sistema culturale alla presenza dell’on. Bray e dell’Assessore alla Cultura della Regione Puglia Loredana Capone, dove si e’ parlato del sistema “industria culturale” e dove già si sono evidenziati i limiti di una concezione “borghese” ed “elitaria” del sistema cultura inteso come lo si intende li’, “da quelle parti”.

Quali sono le reali motivazioni politiche che hanno spinto una donna di straordinaria competenza culturale, l’On. Adriana Poli Bortone, a fare le valigie ed investire le sue competenze a Matera?

Solo uno schiaffo a destra ed a “manca” per chi anzitempo l’ha pensionata? Adriana, ma di chi ti sei circondata da quel lontano 1992? Ricordi la data?

La dott.ssa Agnoli chi rappresenta veramente, nel panorama culturale salentino?

Con le scelte di Salvemini, tutto sembra fatto perché Lecce, una bella, ambiziosa, architettonica cittadina di provincia, ma provinciale nel modo di fare e di dire nasconda dei limiti, l’assenza di risorse nostrane. Un vecchio detto recita:  “Lecce Città d’arte, se ne forte di chi arriva e di chi parte“, ma l’importante è incominciare. Noi eravamo convinti che un presidio andasse fatto fuori dalla porta dell’Ufficio Urbanistica e fuori la porta dell’Ufficio Cultura e ci avevamo azzeccato. All’ufficio Urbanistica ci ha anticipato la Digos … all’ufficio cultura sono gia cominciati i lavori. E che operai!  Buon lavoro Sindaco …

Terza Via e gli uomini che presto si paleseranno alla sua opposizione popolare, non le daranno tregua, perché voi siete il vecchio vestito a festa sostenuti dagli “Scilipoti” e noi, la Destra sociale, popolare e Salentina che non ha frustrazioni giovanili perché dove agisce vince e governa senza offrire la propria dignità e la testa su un piatto d’argento ai Salome’ di turno.

Precedente Galatina. Varata la giunta, va in scena il copione del "paladino Amante". Successivo Lecce. Va bene il messaggio ma ora ANDATE IN CONSIGLIO!